Il miglioramento delle condizioni creditizie nell'Eurozona: un segnale positivo per la ripresa economica
La politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea (BCE) ha avuto un impatto significativo sul ciclo del credito nell'Eurozona negli ultimi anni. Come evidenziato dai dati (Grafico 1), la crescita del credito al settore privato è stata fortemente contenuta, riflettendo l'inasprimento delle condizioni creditizie.
Tuttavia, la situazione sembra essere a un punto di svolta. A partire dal 2Q 2024, la domanda di prestiti da parte di famiglie e imprese è tornata a crescere in gran parte dell'area dell'euro (Grafico 2), come rilevato dall'indagine trimestrale della BCE sul credito bancario (Bank Lending Survey - BLS). Questo rappresenta un segnale incoraggiante, poiché una ripresa della domanda di credito potrebbe sostenere i consumi, gli investimenti e l'occupazione, contribuendo alla ripresa economica.
Inoltre, i dati del BLS mostrano un allentamento graduale dei criteri di concessione del credito, in particolare per i mutui ipotecari (Grafico 3). Sebbene le condizioni di credito rimangano complessivamente piuttosto rigide, il fatto che non si stiano ulteriormente inasprendo rappresenta un miglioramento significativo.
Questo recupero del ciclo del credito arriva in un contesto in cui la BCE ha iniziato a tagliare i tassi di riferimento, di fronte a segnali di stabilizzazione dell'inflazione e di discesa, seppur lenta, verso l'obiettivo del 2%. Nonostante la crescita economica nell'Eurozona continui a mostrare debolezza, con la domanda interna che fatica a riprendersi, il ciclo di allentamento monetario potrebbe contribuire a creare condizioni creditizie più favorevoli per garantire una ripresa sostenibile.
In sintesi, i primi segnali di miglioramento nel ciclo del credito, con una ripresa della domanda di prestiti e un allentamento graduale dei criteri di concessione, rappresentano un fattore positivo per le prospettive economiche dell'Eurozona. Questo trend, se confermato, potrebbe essere un importante elemento di supporto per la ripresa, dopo che l’area è in una situazione di sostanziale stagnazione dallo scorso anno.
Questo tuttavia, non dovrebbe modificare la funzione di reazione della BCE del breve periodo. Dopo un inizio del ciclo dei tagli piuttosto cauto, con un taglio a giugno 2024 e la segnalazione di un taglio ogni trimestre; più recentemente l’attenzione si è spostata verso la continua sorpresa al ribasso dei dati di crescita economica ed i rischi al ribasso sull’inflazione.